Olio di Canino: storia, caratteristiche e prezzi dell’olio nuovo (2018/2019)

Olio di Canino: caratteristiche della varietà caninese e dei suoi monocultivar

Colore verde intenso e un aroma fruttato che rivela al palato inedite note amare e leggermente piccanti: l’olio extravergine d’oliva Canino è un monocultivar ottenuto dall’omonima varietà, vanto e pregio di una delle zone più belle del Lazio, la Tuscia.

La salvaguardia degli ecotipi locali

La regione Lazio, negli ultimi anni, ha avviato una serie di politiche economiche e agrarie che hanno avuto uno scopo ben specifico: recuperare gli ecotipi e i monocultivar tipici della Regione. Questa salvaguardia ha portato agli onori della ribalta una serie di varietà che da secoli caratterizzano con la loro forte personalità i percorsi eno-gastronomici della regione.

Non solo, questa precisa politica ha permesso di proteggere il patrimonio genetico di alcune varietà che rischiavano di essere schiacciate da esemplari ben più blasonati e conosciuti a livello nazionale.

L’olivo Canino è stato, insieme alla Minutella Casarè o al Leccino Collececco ad esempio, uno dei monocultivar che hanno tratto i maggiori benefici da questa attenta rivalutazione del patrimonio olivicolo laziale.

Caratteristiche della varietà caninese

olio-canino

Siamo nella provincia di Viterbo, nella cittadina di Canino. Qui, su una superficie che sfiora gli undicimila ettari coltivati, sorgono olivi che si distinguono per la chioma folta e per le foglie che presentano una forma insolitamente stretta.

Il Canino, questo olivo così rustico eppure così raffinato al palato, ha trovato in queste zone un terroir perfetto, tanto da adattarsi senza problemi a condizioni pedoclimatiche uniche nel loro genere: tanto vento e temperature basse che metterebbero alla prova anche le varietà più resistenti.

Questo albero così maestoso produce olive che si lasciano cogliere in epoca tardiva. Non sono molto grandi, è stato calcolato infatti che ogni frutto pesa non più di 1,5 grammi. Eppure, anche in questo caso, la varietà caninese si distingue per le evidenti contraddizioni: frutti piccoli ma grandi rese che si aggirano intorno al 20%.

Il merito va alla presenza di un nocciolo piccolo e poco pesante e di una forte resistenza al distacco.

Un grande pregio è rappresentato dal fatto che questa varietà è molto resistente all’attacco di parassiti nocivi quali la mosca oppure infezioni quali la rogna. Da questo ne deriva l’uso limitato di antiparassitari e pesticidi, un vantaggio particolarmente apprezzabile.

La varietà Caninese popola la Tuscia da tempo immemorabile. Pare infatti che gli Etruschi amassero coltivarla e godere dei suoi frutti. Negli anni Cinquanta la riforma agraria che ha interessato queste zone ha espropriato alcune terre ai principi di Torlonia, signori della zona, per darle in mano a cooperative di contadini che, con mano abile e sapiente, hanno saputo condurre questa varietà sulla strada del successo.

 

 

L’olio extravergine Canino: anatomia di un successo

L’extravergine Canino ha ottenuto la certificazione Dop nel 1998. Secondo il disciplinare di produzione, l’olio è ottenuto dalla varietà omonima in purezza o con cloni quali Leccino, Morraiolo, Pendolino e Frantoio, autentici rappresentanti dell’ “oro verde” dell’Alto Lazio.

Il percorso sensoriale del Canino Dop è quello tipico degli esemplari di gran pregio. Lo sguardo viene sedotto da un colore verde intenso, percorso da brillanti riflessi dorati. L’olfatto invece rivela un piacevole sentore di oliva matura che sfuma in note piacevolmente amare e ben strutturate. L’odore intenso e penetrante stimola il ricordo di erbe aromatiche profumate, particolarmente gradevoli al palato.

Il gusto conferma la perfetta corrispondenza bocca-naso. Il sapore è mediamente piccante e con una nota amara che solletica il palato, soprattutto se usato a crudo in zuppe di legumi, minestroni o erbe di campo. Perfetto da assaporare con bruschette aromatiche e grigliate di carne, il dop Canino è l’olio ideale per friggere in totale sicurezza, grazie alle sue caratteristiche organolettiche.

Infine una piccola curiosità. L’olio extravergine d’oliva Dop Canino non solo è un prodotto raffinato e di gran pregio, ma ha delle caratteristiche particolari che lo rendono un toccasana per prevenire alcuni dei disturbi più comuni. L’alto contenuto in polifenoli ne fa un ottimo alleato per diminuire la presenza di colesterolo LDL nelle arterie e per ridurre alcune piccole infezioni del nostro organismo. Fa bene al cuore e offre un surplus energetico alle funzioni cerebrali.

olive-canino

L’olio Canino è un ottimo elisir di bellezza che regala nuovo benessere a pelle, capelli e corpo grazie alla sua capacità di combattere i radicali liberi. Del resto lo sapeva bene la dea Afrodite che regalò al barcaiolo Faone un piccolo flacone che conteneva un rimedio unico e potente, capace di rendere gli uomini bellissimi e sempre giovani. Questa potente pozione era l’unico e insuperabile oro verde, l’olio extravergine d’oliva.

 

olio canino 2018: i prezzi

L’elevato costo dell’olio d’oliva è dovuta al danneggiamento della produzione italiana, causata dal mal tempo: la produzione nazionale non supererà le 200mila tonnellate comprensive di extra vergine, vergine di oliva.

Tipo contenitore Vol (cl) Prezzo a bottiglia (€) N. bottiglie per scatola Prezzo a confezione (€)
Bottiglia 250 14 6 83

MONOCOLTURA OLIVE VARIETÀ CANINESE

FRANGITURA: a freddo

Frantoio aziendale di proprietà, progettato e assemblato dall’azienda con i migliori macchinari.

Estrazione meccanica

ASPETTO: Brillante

COLORE: Giallo dorato con nuance verdi

ODORE: Al naso, molto delicato con chiari sentori di carciofo e di rucola SAPORE: Al palato, ritrova l’aggressività tipica della Caninese da piante secolari.

Finale persistente e piccante

Dove se ne consiglia l'utilizzo Abbinamenti: insalata di ceci, marinata di salmone, patate al cartoccio, zuppe di legumi, insalate di carciofi e bottarga, involtini di pollo.

GAMBERO ROSSO 2017

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Terre d'olio 2015

flos olei 2015

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Le Cause di un raccolto scarso (e di un costo più alto)

A pesare sono stati il gelo invernale di Burian e i venti accompagnati dalla pioggia durante la fioritura che hanno ridimensionato pesantemente i raccolti anche se le previsioni classificano l’Italia come secondo produttore mondiale nel 2018/19. 

A pesare in Italia è stata l’ondata di maltempo del 2018 con almeno 25 milioni di piante di ulivo danneggiate dalla Puglia all’Umbria, dall’Abruzzo sino al Lazio con danni fino al 60% in alcune zone.

La causa della scarsità di olio della campagna 2018-19 va ricercata soprattutto nelle ondate di gelo e neve che a febbraio e marzo di quest’anno, in coincidenza con la fioritura, si sono abbattute sull’Italia: a causa di Burian, il vento gelido proveniente dalla siberia.

olio-canino-prezzi

oltre il maltempo: cos'altro determina il prezzo dell'olio?

Il costo dell’olio è alto anche perché la qualità della varietà caninese in particolare è superiore rispetto a quella delle altre regioni che lo producono (scopri come si ottiene un extravergine di qualità).

Un altro fattore che determina il prezzo dell’olio è la raccolta: se viene effettuata a mano i costi sicuramente si alzeranno, ma le qualità di ogni frutto verranno certo preservate in modo migliore.

È il procedimento con il quale si spremono le olive che determina in modo consistente il prezzo dell’olio. Esistono due tipologie di spremitura: a caldo e a freddo. Nel nostro paese la più utilizzata è sicuramente quella a caldo, le olive vengono scaldate per aumentarne la resa. Ma la qualità della spremitura a freddo è decisamente superiore.

È certo che un prodotto con un costo molto basso non avrà mai qualità eccelse. Bisogna sempre dubitare quando i costi dell’olio di oliva sono troppo bassi: indubbiamente ciò significa che la qualità sarà di gran lunga inferiore andando ad intaccare caratteristiche come gusto, aroma, sapore e densità.

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